Via Alvaro del Portillo, 21
00128 Roma, Italia
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© 2024 | Biomedical University Foundation | edit by studioTARO
Biomedical University Foundation in omaggio ad uno straordinario uomo, Joaquín Navarro-Valls, presenza indimenticabile e insostituibile durante il lungo pontificato di Giovanni Paolo II, nonché Presidente del Comitato dei Garanti della Foundation, ha indetto il Premio Internazionale Joaquín Navarro-Valls per la Leadership e la Benevolenza.
La prima edizione del Premio Internazionale Joaquín Navarro-Valls per la Leadership e la Benevolenza va ad uomo sensibile e generoso, figlio della sua terra, imprenditore che trasforma la sua forza morale in un inesauribile desiderio costante di ricercare la bellezza in favore degli altri, costruisce con gentilezza ambienti di lavoro dove ogni giorno si respirano progetti di Benevolenza legati all’umana sostenibilità nel rispetto dell’essere umano.
18.00
Accoglienza
18.30
18.45
Leader è essere messaggio
Elisa Santoni
Ufficiale della Repubblica, 5 volte Campionessa del mondo Ginnastica Ritmica Argento e Bronzo Olimpico
19.00
La Benevolenza secondo Joaquín Navarro-Valls
Testimonianze e ricordi:
Gianni Letta
Advisory Board Biomedical University Foundation
Stefano Lucchini
Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo
Federica Marchini
Board Member Biomedical University Foundation
Mario Moretti Polegato
Presidente Geox
Riccardo Preve
Consigliere Delegato Riso Gallo SpA
19.25
Il Premio
Opera dell’artista Oliviero Rainaldi
19.30
19.50
Conclusioni
Carlo Tosti
Presidente Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico
20.00
Cocktail
Modera: Eleonora Daniele, Giornalista
ingresso su invito
Paolo Arullani
Presidente Biomedical University Foundation
Amare qualcuno in virtù di se stesso e non in virtù della soddisfazione, anche morale, che questo può riportare: questo è il campo specifico della benevolenza. Leibniz la definiva come delectatio in felicitate alterius, che possiamo tradurre come godere della felicità di un altro. Ma è realmente possibile godere della felicità altrui? La felicità non consiste forse nell’aver ricevuto qualcosa, più che nell’aver donato qualcosa? La benevolenza è caratteristica specifica della persona umana e, come tutte le caratteristiche specifiche, può crescere, può aumentare, può diminuire, può scomparire. Nessun altro essere può essere benevolente come l’uomo. La benevolenza indica sempre un rapporto con l’altro o con gli altri. Proprio per la benevolenza io posso superare, non soltanto l’ostilità, ma perfino l’indifferenza verso gli altri. Così quel bene oggettivo che ho causato con le mie azioni può diventare il centro della mia felicità. La benevolenza è sempre volontaria. Non può essere imposta. Non può essere imposta mai, da nessuno e da nessuna ragione, nemmeno dalla giustizia. Il rapporto con gli altri non si può costruire soltanto con ragioni di giustizia cioè un complesso di doveri e diritti. Summum ius, summa iniuria. La giustizia è evidentemente indispensabile nel rapporto con gli altri, ma essa, da sola, senza la benevolenza, rimane incompiuta, non realizzata. Ogni atto di benevolenza è sopratutto un dono per chi dona, non tanto per chi riceve ma per chi dona e il motivo del donare viene dalla compassione, dalla condivisione, dalla compartecipazione alla vita degli altri. Quale beneficio ne traggo quando mi dono e dono agli altri?
Un unico beneficio, ma che vale molto: l’auto realizzazione di me stesso come persona; lo sviluppo cioè di quella potenzialità che è specifica della persona umana. Da questo concetto chiave si determina la vision che giustifica la vita della Biomedical University Foundation, la sua nascita e il suo sviluppo futuro: contribuire a creare, nella mente e nella sensibilità di molt e persone, una cultura della benevolenza e del dono per sentirsi responsabili e partecipare attivamente al miglioramento della società.
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