Biomedical University Foundation nell’ambito delle attività istituzionali ha ottenuto un importante finanziamento da Fondazione Roma finalizzato al supporto di un progetto di ricerca sull’Alzheimer; Beyond Amyloid Hypothesis: a novel approach to fight Alzheimer’s Disease per un totale di 735.000 euro.
Nell’ultimo rapporto di Alzheimer Disease International (ADI) il numero di pazienti con demenza nel mondo è stimato a circa 47 milioni e la maggior parte di essi sono affetti da malattia di Alzheimer.
I numeri sono destinati ad aumentare e di contro, ad oggi, non sono disponibili cure efficaci nel rallentare la progressione di malattia.
Una spiegazione è legata al fatto che i pazienti reclutati negli studi clinici si trovano in uno stadio di malattia piuttosto avanzato. Per compiere passi in avanti è dunque necessario comprendere quello che accade nelle fasi iniziali della malattia, quando cioè le funzioni cognitive del paziente sono ancora integre sebbene la malattia stia avanzando.
Fondazione Roma, da anni impegnata a combattere il morbo dell’Alzheimer, opera in cinque aree di intervento – Sanità, Ricerca scientifica, Assistenza alle categorie sociali deboli, Istruzione e formazione, Arte e Cultura – in sinergia con le Istituzioni pubbliche ed i soggetti privati più dinamici della realtà locale, nazionale e internazionale, ed ha l’obiettivo di costruire una welfare community che, ispirandosi ai principi di solidarietà e di sussidiarietà, sappia rispondere ai bisogni di una società in perenne evoluzione.
“Ritengo che – precisa il prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente Onorario della Fondazione Roma – proprio nel campo biomedico e della salute, e soprattutto verso patologie gravi e diffuse come l’Alzheimer, nella lotta alla quale, con la partecipazione al progetto in argomento, confermiamo l’impegno per cui ci stiamo adoperando da anni, sia per un cambio di prospettiva nella cura, e an- che come fatto attraverso la creazione del Villaggio della Bufalotta, da me fortemente voluto, espressamente dedicato ai malati di Alzheimer, per consentire loro una migliore qualità della vita, sia necessario un salto tecnologico, in grado di farci guardare avanti con speranza e fiducia ver- so le capacità di resilienza dell’uomo”.
Franco Parasassi, Presidente della Fondazione Roma, a sua volta sottolinea che “la Fondazione da decenni crede nelle risorse indispensabili della migliore ricerca scientifica, e con questo nuovo intervento intende confermare la propria attenzione proprio verso l’innovazione e le scienze più all’avanguardia, affinché esse accompagnino il progresso civile e sociale delle comunità, nel rispetto dell’inviolabile dignità di ciascun individuo, soprattutto se ammalato”.
Il team di ricerca guidato dal Prof. Marcello D’Amelio, Responsabile dell’Unità di Ricerca di Neuroscienze Molecolari dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha pubblicato recenti lavori che identificano una regione del cervello, ricca in neuroni dopaminergici, come un’area particolarmente suscettibile alla degenerazione nelle fasi precoci di malattia. Studi a ciò dedicati sono perciò molto importanti e ricchi di conseguenze terapeutiche.
Il progetto che vede il coinvolgimento delle Unità di Neurologia, Neurofisiologia Neurobiologia, di Neuroscienze dello sviluppo e di Scienze del Farmaco dell’Università Campus Bio-Medico, avrà durata triennale e apporterà nuove conoscenze sui meccanismi molecolari operanti nel cervello prima che la malattia possa essere evidenziata dal punto di vista neurologico.
Tali conoscenze rappresentano il punto da cui partire per identificare nuove strategie finalizzate ad una diagnosi più precoce e scoprire nuovi meccanismi molecolari di malattia che possano diventare target di nuovi farmaci.
Fondazione Roma e Biomedical University Foundation per la lotta all’Alzheimer
Biomedical Campus University Foundation nell’ambito delle attività istituzionali ha ottenuto un importante finanziamento da Fondazione Roma finalizzato al supporto di un progetto di ricerca sull’Alzheimer; Beyond Amyloid Hypothesis: a novel approach to fight Alzheimer’s Disease per un totale di 735.000 euro.
Nell’ultimo rapporto di Alzheimer Disease International (ADI) il numero di pazienti con demenza nel mondo è stimato a circa 47 milioni e la maggior parte di essi sono affetti da malattia di Alzheimer.
I numeri sono destinati ad aumentare e di contro, ad oggi, non sono disponibili cure efficaci nel rallentare la progressione di malattia.
Una spiegazione è legata al fatto che i pazienti reclutati negli studi clinici si trovano in uno stadio di malattia piuttosto avanzato. Per compiere passi in avanti è dunque necessario comprendere quello che accade nelle fasi iniziali della malattia, quando cioè le funzioni cognitive del paziente sono ancora integre sebbene la malattia stia avanzando.
Fondazione Roma, da anni impegnata a combattere il morbo dell’Alzheimer, opera in cinque aree di intervento – Sanità, Ricerca scientifica, Assistenza alle categorie sociali deboli, Istruzione e formazione, Arte e Cultura – in sinergia con le Istituzioni pubbliche ed i soggetti privati più dinamici della realtà locale, nazionale e internazionale, ed ha l’obiettivo di costruire una welfare community che, ispirandosi ai principi di solidarietà e di sussidiarietà, sappia rispondere ai bisogni di una società in perenne evoluzione.
“Ritengo che – precisa il prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente Onorario della Fondazione Roma – proprio nel campo biomedico e della salute, e soprattutto verso patologie gravi e diffuse come l’Alzheimer, nella lotta alla quale, con la partecipazione al progetto in argomento, confermiamo l’impegno per cui ci stiamo adoperando da anni, sia per un cambio di prospettiva nella cura, e an- che come fatto attraverso la creazione del Villaggio della Bufalotta, da me fortemente voluto, espressamente dedicato ai malati di Alzheimer, per consentire loro una migliore qualità della vita, sia necessario un salto tecnologico, in grado di farci guardare avanti con speranza e fiducia ver- so le capacità di resilienza dell’uomo”.
Franco Parasassi, Presidente della Fondazione Roma, a sua volta sottolinea che “la Fondazione da decenni crede nelle risorse indispensabili della migliore ricerca scientifica, e con questo nuovo intervento intende confermare la propria attenzione proprio verso l’innovazione e le scienze più all’avanguardia, affinché esse accompagnino il progresso civile e sociale delle comunità, nel rispetto dell’inviolabile dignità di ciascun individuo, soprattutto se ammalato”.
Il team di ricerca guidato dal Prof. Marcello D’Amelio, Responsabile dell’Unità di Ricerca di Neuroscienze Molecolari dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha pubblicato recenti lavori che identificano una regione del cervello, ricca in neuroni dopaminergici, come un’area particolarmente suscettibile alla degenerazione nelle fasi precoci di malattia. Studi a ciò dedicati sono perciò molto importanti e ricchi di conseguenze terapeutiche.
Il progetto che vede il coinvolgimento delle Unità di Neurologia, Neurofisiologia Neurobiologia, di Neuroscienze dello sviluppo e di Scienze del Farmaco dell’Università Campus Bio-Medico, avrà durata triennale e apporterà nuove conoscenze sui meccanismi molecolari operanti nel cervello prima che la malattia possa essere evidenziata dal punto di vista neurologico.
Tali conoscenze rappresentano il punto da cui partire per identificare nuove strategie finalizzate ad una diagnosi più precoce e scoprire nuovi meccanismi molecolari di malattia che possano diventare target di nuovi farmaci.