Via Alvaro del Portillo, 21
00128 Roma, Italia
00128 Roma, Italia
© 2024 | Biomedical University Foundation | edit by studioTARO
Un vivo e continuo dibattito in grado di ispirare per ampliare confini e infondere la consapevolezza che il futuro dipenda da una società più solidale
Il nucleo essenziale del progetto sulla Benevolenza consiste nel chiedersi non soltanto “HOW” (come donare) e “WHAT” (che cosa donare), ma soprattutto “WHY” (perché donare): quali sono le motivazioni profonde che spingono una persona ad effettuare un gesto autentico di donazione, di liberalità per il bene di un’altra persona e della società. Sono proprio questi tre interrogativi che hanno portato la Biomedical University Foundation ad organizzare un Workshop tematico, cercando di esplorare il tema della Filantropia secondo la sua declinazione in “Benevolenza”.
Il tema della Benevolenza vuole diventare un punto di forza e un argomento di elaborazione culturale, per sostenere nel tempo lo sviluppo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e del suo Policlinico nelle diverse componenti di assistenza, didattica e ricerca. L’esperienza internazionale insegna che per sostenere un’istituzione universitaria non statale come l’Università Campus Bio-Medico è essenziale l’esistenza di un endowment fund che ne protegga nel tempo la mission in un contesto caratterizzato da innovazione, ricerca di avanguardia e assistenza sanitaria focalizzata sulla persona e la sua dignità.
Nella convinzione che la riflessione sulla benevolenza costituisce la linfa vitale per la crescita nel futuro, la Biomedical University Foundation ha chiamato diverse figure intellettuali e professionali a confrontarsi concretamente sulla promozione e gestione di iniziative filantropiche al fine di integrare gli aspetti economico- finanziari in uno scenario culturale più ampio.
È nato così il workshop: Can Benevolence Change the World?
Svolto il 5 luglio 2018 presso Palazzo Altieri, Roma, alla presenza di oltre 60 partecipanti del mondo della finanza, della cultura, delle istituzioni, dell’imprenditoria italiana ed internazionale.
La benevolenza di Joaquín Navarro-Valls
I filosofi greci hanno contribuito alla caratterizzazione della benevolenza come virtù pratica. Differenziandola dall’amicizia, Aristotele definisce la benevolenza come il “volere il bene dell’amico per lui stesso”. In virtù dell’intima gratuità che la caratterizza, la benevolenza sarà ritenuta nella riflessione medievale un attributo propriamente divino, cui l’uomo può tendere o aspirare per promuovere la crescita dell’altro e della società.
La riflessione contemporanea sottolinea l’ampiezza della nozione di benevolenza, che diviene oggetto di interesse da parte di sociologi, economisti e psicologi. Alcuni evidenziano la radice utilitaristica della benevolenza, concludendo che aiutare gli altri è connesso intimamente con la felicità personale, altri sottolineano l’originaria gratuità della benevolenza quale disposizione a compiere atti che promuovono in maniera disinteressata il bene di un altro.
La diffusione capillare della cultura del dono ha prodotto l’incremento delle donazioni pubbliche e private, soprattutto in USA, con grande beneficio per la ricerca medico- sanitaria. In Europa la cultura del dono è in crescita, e comincia ad affermarsi come una realtà significativa, soprattutto in alcuni paesi quali UK, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera.
Le donazioni in ambito di ricerca medico-sanitaria hanno portato ad alcune tra le più importanti scoperte del secolo scorso, tra cui la penicillina, l’insulina, il vaccino antipolio, i trapianti di rene e oggi supportano buona parte della ricerca contro il cancro.
I filosofi greci hanno contribuito alla caratterizzazione della benevolenza come virtù pratica. Differenziandola dall’amicizia, Aristotele definisce la benevolenza come il “volere il bene dell’amico per lui stesso”. In virtù dell’intima gratuità che la caratterizza, la benevolenza sarà ritenuta nella riflessione medievale un attributo propriamente divino, cui l’uomo può tendere o aspirare per promuovere la crescita dell’altro e della società.
La riflessione contemporanea sottolinea l’ampiezza della nozione di benevolenza, che diviene oggetto di interesse da parte di sociologi, economisti e psicologi. Alcuni evidenziano la radice utilitaristica della benevolenza, concludendo che aiutare gli altri è connesso intimamente con la felicità personale, altri sottolineano l’originaria gratuità della benevolenza quale disposizione a compiere atti che promuovono in maniera disinteressata il bene di un altro.
La diffusione capillare della cultura del dono ha prodotto l’incremento delle donazioni pubbliche e private, soprattutto in USA, con grande beneficio per la ricerca medico- sanitaria. In Europa la cultura del dono è in crescita, e comincia ad affermarsi come una realtà significativa, soprattutto in alcuni paesi quali UK, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera.
Le donazioni in ambito di ricerca medico-sanitaria hanno portato ad alcune tra le più importanti scoperte del secolo scorso, tra cui la penicillina, l’insulina, il vaccino antipolio, i trapianti di rene e oggi supportano buona parte della ricerca contro il cancro.
Un ciclo di convegni disegnati insieme a Confindustria che aspirano ad essere un punto di partenza, un impegno ad approfondire la riflessione nel tempo attraverso testimonianze di diverse culture e religioni. La promozione di questo ciclo di convegni ha anzitutto la finalità di favorire la trasmissione di valori etici e sociali attraverso la tradizione e cultura religiosa.
“Insieme a Guido Ottolenghi ci siamo resi promotori di questo incontro, realizzato grazie alla sensibilità di Confindustria, approfondendo aspetti della cultura cristiana ed ebraica per dare luce nuova non solo al tema del lavoro ben fatto, ma anche alla responsabilità sociale.”
“Nel convegno odierno abbiamo voluto ritrovare il collegamento tra idee antiche e temi moderni, per riscoprire nel nostro pensiero e nel nostro linguaggio dei possibili punti di ancoraggio nella tempesta dei tweet e delle idee improvvisate.”
6 novembre 2019 | Confindustria, viale dell’Astronomia, 30 Roma
Negli anni 2020 e 2021 la Biomedical University Foundation ha inaugurato un ciclo di webinar Foundation Talks per esplorare e approfondire la pandemia dal punto di vista scientifico, medico, assistenziale e sociale, attraverso la voce e il coinvolgimento di esperti del settore
Speaker:
Epidemiologo Molecolare Responsabile Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare, UCBM, Roma
Professore Ordinario di Genetica Medica, UCBM, Roma
Professore Ordinario di Fisiologia Umana Responsabile unità di Ricerca in Neuroscienza Molecolari, UCBM, Roma
Obiettivo e impatto
L’obiettivo dello studio è di verificare l’impatto del profilo genetico individuale sulle caratteristiche cliniche e sulla progressione della malattia da COVID19. Questo studio porterà ad identificare varianti genetiche di suscettibilità e/o di protezione nei confronti della malattia. Questo renderà possibile inserire queste varianti in un modello cellulare ingegnerizzato e di ricapitolare in vitro l’infezione da COVID19. L’impatto che avrà questo modello sarà non soltanto sulla comprensione della patogenesi della malattia ma anche
sulla possibilità di testare rapidamente nuovi farmaci.
Speaker:
Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo e Membro dell’Advisory Board di Biomedical University Foundation
Direttore Generale del Policlinico, UCBM, Roma
Prorettore alla Ricerca, UCBM, Roma
Speaker:
Epidemiologo Molecolare Responsabile Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare, UCBM, Roma
Direttore Dipartimento Clinico e di Ricerca in Malattie Infettive Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, IRCCS, Roma
Prorettore alla Formazione Ordinario di Farmacologia, UCBM, Roma
Speaker:
Epidemiologo Molecolare Responsabile Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare, UCBM, Roma
Professore Ordinario di Reumatologia e Direttore UOC di Immunoreumatologia, UCBM, Roma
Infettivologo, Professore a contratto e consulente Dipartimento Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Università La Sapienza e Policlinico Umberto I, Roma
Docente di Comunicazione del rischio, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), Trieste
Il nucleo essenziale del progetto sulla Benevolenza consiste nel chiedersi non soltanto “HOW” (come donare) e “WHAT” (che cosa donare), ma soprattutto “WHY” (perché donare): quali sono le motivazioni profonde che spingono una persona ad effettuare un gesto autentico di donazione, di liberalità per il bene di un’altra persona e della società. Sono proprio questi tre interrogativi che hanno portato la Biomedical University Foundation ad organizzare un Workshop tematico, cercando di esplorare il tema della Filantropia secondo la sua declinazione in “Benevolenza”.
Il tema della Benevolenza vuole diventare un punto di forza e un argomento di elaborazione culturale, per sostenere nel tempo lo sviluppo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e del suo Policlinico nelle diverse componenti di assistenza, didattica e ricerca. L’esperienza internazionale insegna che per sostenere un’istituzione universitaria non statale come l’Università Campus Bio-Medico è essenziale l’esistenza di un endowment fund che ne protegga nel tempo la mission in un contesto caratterizzato da innovazione, ricerca di avanguardia e assistenza sanitaria focalizzata sulla persona e la sua dignità.
Nella convinzione che la riflessione sulla benevolenza costituisce la linfa vitale per la crescita nel futuro, la Biomedical University Foundation ha chiamato diverse figure intellettuali e professionali a confrontarsi concretamente sulla promozione e gestione di iniziative filantropiche al fine di integrare gli aspetti economico- finanziari in uno scenario culturale più ampio.
È nato così il workshop: Can Benevolence Change the World?
Svolto il 5 luglio 2018 presso Palazzo Altieri, Roma, alla presenza di oltre 60 partecipanti del mondo della finanza, della cultura, delle istituzioni, dell’imprenditoria italiana ed internazionale.
La benevolenza di Joaquín Navarro-Valls
I filosofi greci hanno contribuito alla caratterizzazione della benevolenza come virtù pratica. Differenziandola dall’amicizia, Aristotele definisce la benevolenza come il “volere il bene dell’amico per lui stesso”. In virtù dell’intima gratuità che la caratterizza, la benevolenza sarà ritenuta nella riflessione medievale un attributo propriamente divino, cui l’uomo può tendere o aspirare per promuovere la crescita dell’altro e della società.
La riflessione contemporanea sottolinea l’ampiezza della nozione di benevolenza, che diviene oggetto di interesse da parte di sociologi, economisti e psicologi. Alcuni evidenziano la radice utilitaristica della benevolenza, concludendo che aiutare gli altri è connesso intimamente con la felicità personale, altri sottolineano l’originaria gratuità della benevolenza quale disposizione a compiere atti che promuovono in maniera disinteressata il bene di un altro.
La diffusione capillare della cultura del dono ha prodotto l’incremento delle donazioni pubbliche e private, soprattutto in USA, con grande beneficio per la ricerca medico- sanitaria. In Europa la cultura del dono è in crescita, e comincia ad affermarsi come una realtà significativa, soprattutto in alcuni paesi quali UK, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera.
Le donazioni in ambito di ricerca medico-sanitaria hanno portato ad alcune tra le più importanti scoperte del secolo scorso, tra cui la penicillina, l’insulina, il vaccino antipolio, i trapianti di rene e oggi supportano buona parte della ricerca contro il cancro.
I filosofi greci hanno contribuito alla caratterizzazione della benevolenza come virtù pratica. Differenziandola dall’amicizia, Aristotele definisce la benevolenza come il “volere il bene dell’amico per lui stesso”. In virtù dell’intima gratuità che la caratterizza, la benevolenza sarà ritenuta nella riflessione medievale un attributo propriamente divino, cui l’uomo può tendere o aspirare per promuovere la crescita dell’altro e della società.
La riflessione contemporanea sottolinea l’ampiezza della nozione di benevolenza, che diviene oggetto di interesse da parte di sociologi, economisti e psicologi. Alcuni evidenziano la radice utilitaristica della benevolenza, concludendo che aiutare gli altri è connesso intimamente con la felicità personale, altri sottolineano l’originaria gratuità della benevolenza quale disposizione a compiere atti che promuovono in maniera disinteressata il bene di un altro.
La diffusione capillare della cultura del dono ha prodotto l’incremento delle donazioni pubbliche e private, soprattutto in USA, con grande beneficio per la ricerca medico- sanitaria. In Europa la cultura del dono è in crescita, e comincia ad affermarsi come una realtà significativa, soprattutto in alcuni paesi quali UK, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera.
Le donazioni in ambito di ricerca medico-sanitaria hanno portato ad alcune tra le più importanti scoperte del secolo scorso, tra cui la penicillina, l’insulina, il vaccino antipolio, i trapianti di rene e oggi supportano buona parte della ricerca contro il cancro.
Un ciclo di convegni disegnati insieme a Confindustria che aspirano ad essere un punto di partenza, un impegno ad approfondire la riflessione nel tempo attraverso testimonianze di diverse culture e religioni. La promozione di questo ciclo di convegni ha anzitutto la finalità di favorire la trasmissione di valori etici e sociali attraverso la tradizione e cultura religiosa.
“Insieme a Guido Ottolenghi ci siamo resi promotori di questo incontro, realizzato grazie alla sensibilità di Confindustria, approfondendo aspetti della cultura cristiana ed ebraica per dare luce nuova non solo al tema del lavoro ben fatto, ma anche alla responsabilità sociale.”
“Nel convegno odierno abbiamo voluto ritrovare il collegamento tra idee antiche e temi moderni, per riscoprire nel nostro pensiero e nel nostro linguaggio dei possibili punti di ancoraggio nella tempesta dei tweet e delle idee improvvisate.”
6 novembre 2019 | Confindustria, viale dell’Astronomia, 30 Roma
Negli anni 2020 e 2021 la Biomedical University Foundation ha inaugurato un ciclo di webinar Foundation Talks per esplorare e approfondire la pandemia dal punto di vista scientifico, medico, assistenziale e sociale, attraverso la voce e il coinvolgimento di esperti del settore
Speaker:
Epidemiologo Molecolare Responsabile Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare, UCBM, Roma
Professore Ordinario di Genetica Medica, UCBM, Roma
Professore Ordinario di Fisiologia Umana Responsabile unità di Ricerca in Neuroscienza Molecolari, UCBM, Roma
Obiettivo e impatto
L’obiettivo dello studio è di verificare l’impatto del profilo genetico individuale sulle caratteristiche cliniche e sulla progressione della malattia da COVID19. Questo studio porterà ad identificare varianti genetiche di suscettibilità e/o di protezione nei confronti della malattia. Questo renderà possibile inserire queste varianti in un modello cellulare ingegnerizzato e di ricapitolare in vitro l’infezione da COVID19. L’impatto che avrà questo modello sarà non soltanto sulla comprensione della patogenesi della malattia ma anche
sulla possibilità di testare rapidamente nuovi farmaci.
Speaker:
Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo e Membro dell’Advisory Board di Biomedical University Foundation
Direttore Generale del Policlinico, UCBM, Roma
Prorettore alla Ricerca, UCBM, Roma
Speaker:
Epidemiologo Molecolare Responsabile Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare, UCBM, Roma
Direttore Dipartimento Clinico e di Ricerca in Malattie Infettive Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, IRCCS, Roma
Prorettore alla Formazione Ordinario di Farmacologia, UCBM, Roma
Speaker:
Epidemiologo Molecolare Responsabile Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare, UCBM, Roma
Professore Ordinario di Reumatologia e Direttore UOC di Immunoreumatologia, UCBM, Roma
Infettivologo, Professore a contratto e consulente Dipartimento Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Università La Sapienza e Policlinico Umberto I, Roma
Docente di Comunicazione del rischio, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), Trieste
© 2024 | Biomedical University Foundation | edit by studioTARO
© 2024 | Biomedical University Foundation | edit by studioTARO
© 2024 | Biomedical University Foundation | edit by studioTARO